Vitromusée Romont
Vetrata commemorativa in occasione del 50° compleanno di Fernand Dumas

Vetrata commemorativa in occasione del 50° compleanno di Fernand Dumas

Alexandre Cingria (1879–1945); laboratorio Herbert Fleckner, Friburgo, 1942
Vetrata senza legatura a piombo, vetri colorati nella massa e vetri doppiati lavorati all’acido, incollati su lastre di vetro dipinte a grisaglia e con giallo d’argento, 39 x 64,5 cm
Vitromusée Romont, donazione di Colette e Pierre Bisenz-Dumas, VMR 682

Questo trittico è stato realizzato da Alexandre Cingria per il compleanno di Fernand Dumas, architetto e cofondatore del Groupe de Saint-Luc. Nella sua parte centrale presenta la dedica «A Fernand Dumas/ses amis en souvenir / du 4 janvier 1942», al di sotto della quale spicca la silhouette della collina di Romont dove era ubicato il suo studio. Due angeli e un elmo completano la parte inferiore della composizione. Il registro superiore mostra dei campanili e dei frontoni di chiese che rievocano l’intensa attività dell’architetto e i vent’anni di collaborazione tra i due uomini (sono riconoscibili le chiese di Orsonnens, di Notre-Dame, comunemente chiamata du Valentin, a Losanna, di San Pietro a Friburgo e Semsales). Un regolo, una squadra e una planimetria simbolizzano inoltre la professione del destinatario della vetrata.
I pannelli laterali sono dedicati a Sant’Andrea (a sinistra) e a San Ferdinando III di Castiglia (a destra), un’allusione al nome dell’architetto. Ai loro piedi sono collocate due lunghe iscrizioni in cui figurano i nomi di amici dell’architetto, a testimonianza della notevole rete che lo sostiene.

Il laboratorio Herbert Fleckner, che ha realizzato questa vetrata in stretta collaborazione con Cingria, impiega una tecnica particolare sviluppata nei primi anni Quaranta. Consiste nel fare a meno della tradizionale legatura a piombo inserendo i vetri colorati tra due lastre di vetro trasparente alle quali aderiscono durante la cottura. Questo procedimento permette sia di risolvere il problema della penuria di piombo durante la guerra sia di dotare le vetrate di una luminosità supplementare, come era nelle intenzioni dell’artista.

© foto: Vitromusée Romont