
San Pantaleone visita un malato
Cattedrale di Notre-Dame di Noyon, verso il 1220–1230
Vetrata con legatura a piombo in vetro incolore, blu, verde, giallo e ocra dipinto a grisaglia.
Dimensioni luce: alt. 61,6 cm, lungh. 42,9 cm; incorniciata: alt. 64,5 cm, largh. 45,0 cm
Collezione privata, inv. VMR 666
Questo pannello e il suo pendente rappresentano due avvenimenti della vita di San Pantaleone (275 – ca. 304 d. C.). Pantaleone era un medico originario di Nicomedia (l’odierna Ismit, in Turchia) che praticava la professione senza chiedere denaro in cambio. Il culto per questo santo conobbe molto presto una notevole diffusione in Europa, specie in Francia.
Su questa prima vetrata è raffigurato San Pantaleone, vestito all’antica, che tiene sotto il braccio sinistro un libro, simbolo del sapere. È affiancato a destra da un uomo inginocchiato, con le mani giunte, che riceve la sua benedizione. Alla sua sinistra si trova, in piedi, un secondo uomo, di religione ebraica, identificato come tale per il suo copricapo a forma di calotta a corno. Giunto dal mondo islamico e portato in Europa fin dall’XI secolo, se non addirittura dal X secolo, questo copricapo era stato imposto agli uomini di confessione ebraica nel 1215 per poterli distinguere dai cristiani. Qui questo dettaglio iconografico è inteso essenzialmente come simbolo tipologico tra il Vecchio e il Nuovo Testamento, tra il mondo ebraico e il mondo cristiano, tra la religione antica e la religione appena apparsa, simbolizzata, per contrasto, dall’aureola di San Pantaleone.
Molto probabilmente occorre mettere in relazione questi due pannelli con l’antica Cattedrale di Notre-Dame di Noyon, nell’Oise, a un centinaio di chilometri a nord-est di Parigi, che fu rapidamente ricostruita dopo un incendio avvenuto nel 1131. L’antica sacrestia della Cattedrale custodiva un ciclo di 12 pannelli risalenti alla campagna di invetriatura del decennio 1220–1230 che ripercorreva la storia di San Pantaleone. Nove di queste vetrate sono state rimontate verso il 1825 nei due vani della cappella assiale, dove si trovano ancora oggi, mentre i tre pannelli mancanti, tra cui i due conservati al Vitromusée Romont, sono stati sostituiti con pannelli moderni.
Il nome del pittore vetraio o della bottega all’origine di questi pannelli non appare purtroppo negli archivi dell’antica Cattedrale di Notre-Dame di Noyon. Potrebbe trattarsi o di un pittore vetraio attivo sul cantiere o di un artista itinerante attivo in Francia nella prima metà del Duecento. Esiste in effetti nella Cattedrale di Chartres un’altra vetrata raffigurante la storia di San Pantaleone (vano 11), che presenta alcune affinità narrative e formali con quella dell’antica Cattedrale di Notre-Dame di Noyon. Datata 1220–1225, appartiene allo stesso periodo storico, culturale e artistico della vetrata di Noyon.
Le due vetrate sono documentate in Svizzera dal 1943: allora considerate opere dei primi del Trecento provenienti da Regensburg, furono messe in vendita a Zurigo dall’antiquario E. Meyer. Conservate dal 2008 in una collezione privata in Svizzera, sono in prestito al Vitrocentre Romont dal 2011.